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Dove ho sbagliato ..dove sbaglio?

Lucia non comprende il malessere di Luisa (32 anni e madre di una bimba di 3 anni); figlia unica, accontentata in tutti i suoi bisogni!, e' in preda ad una forte depressione che l'allontana dal mondo e dalla bambina." Io e suo padre-racconta Lucia- non abbiamo avuto che lei al centro della nostra vita, non ha mai desiderato nulla che non abbia avuto!Luisa non è mai stata sola davanti alle difficoltà !"Luisa appare distrutta, non riesce a fare la mamma, non si stima e si sente inadeguata come moglie; i continui ricordi della sua ingratitudine verso quei genitori delusi , l'annientano!Francesca , la bambina stritolata da sentimenti contrastanti, non sa di chi e' figlia, troppe volte la sua mamma non e' in grado di occuparsi di lei, cosa che , invece,la fà la sua nonna accontentandola in tutto .La nipotina, sfortunata per le mancate cure materne,diventa la nuova priorità assoluta, il centro delle attenzioni.La storia si ripete, un altra vittima inconsapevole prodotta da "carnefici" inconsapevoli.Francesca ha comportamenti da bebe', capricci e dolore si uniscono in un sentimento confuso che produce rabbia.II padre di F., cerca di limitare i danni sostenendo Luisa che, a seconda del suo stato (bambina o donna) lo odia e lo cerca.Gli chiede sostegno per liberarsi della sua fragilita' ma di fronte alle frustrazioni di coppia, ridiventa piccola e ricorre all'aiuto dei genitori che colpevolizzano l'uomo di farla soffrire.E' una spirale senza fine che ingoia molte persone , inconsapevoli, di avere un ruolo attivo nel dolore proprio e degli altri.La storia che non evidenzia violenze, maltrattamenti e indifferenza, mostra invece come puo' un sentimento, apparentemente nobile come l'amore, creare danni che dilagano anche a generazioni successive.La crescita prevede misurarsi con il mondo dell'esperienza in prima persona, gradualmente con i propri strumenti , per comprendere la propria forza, per allenare quelle capacità che servono nel corso della vita dove nessun genitore potrà eliminare ostacoli ed impedimenti.Ad ogni bisogno di Luisa , la soddisfazione immediata e "colpevolizzante"( "guarda quanti scrifici") ha creato disistima e sensi di colpa che non hanno permesso neppure una sana opposizione.Con "genitori così buoni" come si poteva chiedere uno spazio per la propria personalita'; era un desiderio malsano quello di essere diversa da cio' che era stato stabilito dalle aspettative.Luisa, prima e Francesca poi, sono vittime di un "amore" cieco che ingloba, si nutre dell'altro e non e' capace di creare la giusta distanza.Il percorso successivo delle persone coinvolte ha visto quadruplicarsi le difficoltà , tenute a bada in passato con tutte le migliori intenzioni.La strada , ancora in salita, per Luisa ha , comunque permesso una graduale evoluzione della sua ricerca, ancora in atto ma avviata.L'amore che protegge fino ad annullare , l'incapacita'di sperimentare l'attesa e il desiderio, l'idea di non poter cavarsela senza gli altri, di sicuro porta al malessere di vivere.
Al contrario, le difficolta' superate con le proprie risorse danno soddisfazione e voglia di confrontarsi con il mondo , con gli altri perchè ci si sente in grado di farlo.Sviluppare una sana personalità prevede uno" scontro " ed una revisione delle esperienze portate a modello; prevede capacitè critica e riconoscimento del proprio mondo emozionale.....Troppe volte si sbaglia per una idea personale, dell'amore che nasce dalla propria esperienza , dalle privazioni, dal dolore. E' l'incapacità di distinguersi dall'altro che non mette in discussione le proprie idee e sentimenti.Guardare i propri figli, rendersi conto dei bisogni (, che non necessariamente coincidono con i propri desideri mancati) permette loro di sentirsi rispettati ed impedisce spesso di sprecare energie in direzioni sbagliate.Lavorare eccessivamente per poter dare anche l'inutile, oltre a non soddisfare la vera "fame" di un individuo in crescita, genera l'idea che a bisogni affettivi si debbe rispondere con beni concreti e materiali.Una difficoltà contingente che fà venire meno la possibilità del concreto mette, automaticamente, in dubbio l'amore confuso con "l'avere"."Se non mi dai più, non mi ami"....non esiste razionalità che possa spiegare al cuore motivi che l'emozione non ha imparato.

E ancora.....

Se per lungo tempo ci si è sostituiti vivendo al posto di un figlio, non e' possibile ,poi, chiedere a lui di essere grande da grande.....Essere grandi si impara da piccoli.Con le conquiste quotidiane si costruisce la propria stima che non si improvvisa quando i giochi sono ormai fatti.L'immaturità di molti adulti insegna che non basta l'età cronologica , nè gli anni vissuti, per attuare comportamenti adeguati quando è necessario.

Crescere da grandi, è , spesso, drammatico, se non altro per dover rimettere in discussione una vita intera!

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