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Il gioco di ruolo..rappresentare la realtà

Se ci si soffermasse ad ascoltare i discorsi dei bambini durante alcuni giochi, si potrebbe avere una buona conoscenza di quel che il bambino vive, percepisce, rifiuta,sogna.Il bambino mette in scena le proprie emozioni in modo immediato ed istintivo e parla di sè molto di più di quanto possa fare con la parola.Nel gioco di ruoli ripropone il linguaggio familiare e degli adulti in genere , le loro modalità di comportamento e la loro cultura.La scelta del ruolo (" io faccio la bambina" o al contrario "la mamma")ha significati profondi , di più facile lettura per gli operatori dell'infanzia, meno per i genitori .Una buona osservazione, spesso ai margini, permette di capire dove e quando intervenire, se farlo o permettere al bambino, (se è in gruppo), di prendere coscienza , in modo autonomo,della sua emozione.Questi tipo di intervento permette , in modo ludico, di affrontare delle situazioni difficili vissute dal piccolo (separazioni, lutti, timidezze, inibizioni, difficoltà relazionali e altro ancora) e mediate dall'utilizzo di oggetti, personaggi inventati e spazi.Spesso sul mondo esterno vengono "depositati" i propri dolori che, una volta fuori , assumono un altro peso e possono essere elaborati in modo più equilibrato.La sofferenza, pur presente, viene condivisa con chi può attenuarla attraverso interventi mirati.Anche in assenza di veri dolori , il bambino rappresenta il modo in cui gli adulti lo vivono (piccolo o grande) ed il gioco diventa fonte di preziose informazioni educative da restituire ai genitori e canale da usare per modificare comportamenti svantaggiosi per il piccolo ( aiutare, per esempio l'apertura relazionale o lavorare sulla iperattività )Beh..provate a prestare attenzione alle parole, ai modi, e agli atteggiamenti che vostro figlio racconta attraverso questo canale infantile......imparerete molto e non solo...Vedrete allo specchio voi stessi nella relazione e chissà che non possiate modificare anche qualcosa di voi stessi!

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