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   L’aggressività sui bambini

A volte la teoria disturba, usa termini non sempre comprensibili e sembra , il più delle volte, facile sulla carta ma poco applicabile.
Molti genitori di fronte alle indicazioni pedagogiche oppongono resistenza con l’affermazione che è”più facile dire che fare”.
Di sicuro la realtà ed i problemi quotidiani creano una quantità di stress che disturba la relazione con i figli e fa saltare anche i buoni propositi .
Assolutamente umano …….
Ci sono, però, comportamenti adulti che vanno , davvero ,aldilà ,di ogni giustificazione razionale ; qualunque sia la ragione , l’aggressività verso i bambini ( anche quella “incontrollabile”) supera ogni ragionevole compito educativo.
Un aneddoto:
Un bambino di circa tre anni è con la mamma sul lungomare di una piccola città ; l’abbigliamento del bambino lascia molto perplessi : pantaloncini bianchi, camicia bianca, scarpette da ginnastica bianche.
Guardandolo ho la sensazione di un prigioniero del pulito “rapito” alla natura infantile e consegnato all’egoismo dell’adulto ; un bellissimo ninnolo da sfoggiare agli occhi di tutti.
Mi chiedo : come potrà resistere alla tentazione di giocare con quell’acqua della fontana che lo “chiama “, intorno a lui bambini scalzi giocano in spiaggia.
Ed ecco che il cellulare distrae dalla situazione sotto controllo ; la mamma si dimentica del piccolo e si gira , occupata a parlare a quell’aggeggio infernale.
Il suo colloquio telefonico non sembra dei più tranquilli ; rimango affascinata da quel bimbetto pronto a trasgredire il volere della mamma.
E’ “pericolosamente “ vicino alla voglia di bagnarsi ; d’altra parte con il caldo afoso e’ un desiderio legittimo. E’ fatta ! Tocca l’acqua e rimane a giocare mentre la “guardiana” parla concitata al telefono.
Sono preoccupata per lui, prevedo il peggio , quel vestito non è più candido: cosa succederà?
La mia previsione si avvera: la mamma smette di parlare, si gira verso il bambino ed il suo sguardo preannuncia bufera!
La sua rabbia esplode in una sonora sculacciata accompagnata da parole di ogni tipo, non manca nulla:
insulti , minacce e umiliazioni.
Il bambino non comprende il motivo di tanta aggressività ( non lo comprendo neanche io) ed il suo viso esprime sconcerto ; piange disperato e l’odio è dipinto negli occhi.
Vorrei fare qualcosa ma, ovviamente, mi trattengo con fatica, nulla è ovvio a quanto pare!
Mentre lo sfogo si calma risquilla il cellulare e, suo malgrado, la mamma lascia la “vittima” ancora più arrabbiata di prima ; neppure per un attimo ha la consapevolezza di quell’essere di 3 anni.
Il bambino urla e piange ma prepara la sua vendetta istintiva ; la mamma e’ di schiena e il piccolo l’addenta ad una natica provocandole un forte dolore .
La reazione è immediata ,come,temevo, ed una nuova dose di sculacciate ed isterismi si abbatte sul figlioletto.
Non posso che guardare e rimanere senza parole!

Cosa può dire la teoria in questo caso? E’ davvero comprensibile che lo stress di quella mamma possa giustificare tanta violenza?
Quali le conseguenze future?

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